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Dirigenza Politica e Strutture di Partito nel Movimento


Auteur :
Éditeur : I com intemational Date & Lieu : 1984, Milano
Préface : Pages : 140
Traduction : ISBN :
Langue : ItalienFormat : 170x240 mm
Code FIKP : Liv. Ita. Pac. Dir. N°858Thème : Général

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Dirigenza Politica e Strutture di Partito nel Movimento


Dirigenza Politica e Strutture di Partito nel Movimento Nazionale Kurdo

Giorgio Pacifici

I com intemational


Questo saggio nasce dall’esigenza di analizzare la questione kurda, in un più generale contesto di attenzione per le tematiche socio-culturali dei popoli non ancora approdati all’indipendenza. L'area mediorientale rappresenta un perfetto laboratorio di studio e ricerca; costituisce un perfetto “case-study” di notevole rilievo sociale, politico ed economico. Proprio in questa ottica di “case-studio”, inserito in un ideale laboratorio socio-politico-economico si è presa in considerazione la questione kurda, protagonista in questa regione di tante inquietudini e sofferenze.



Giorgio Pacifici, nato a Milano nel 1939, dopo la laurea ha operato presso l’Istituto Studi Politici Internazionali di Milano, occupandosi essenzialmente di temi di sociologia delle relazioni internazionali dell’area mediorientale. Ha avuto la responsabilità della segreteria tecnica del Ministro per il coordinamento della ricerca scientifica e tecnologica, ed è stato responsabile dell’ufficio studi di una società multinazionale. Consigliere dell’ISPES (Istituto di Studi Politici Economici e Sociali), membro dell’l/Com International, ha partecipato con proprie relazioni a convegni e con- , gressi sulla problematica delle culture minoritarie. Ha pubblicato diversi articoli e saggi di sociologia politica ed economica. Con il suo volume II costo della democrazia (Roma 1983) ha affrontato da una nuova prospettiva la problematica socio-economica dei partiti politici italiani.

 



RINGRAZIAMENTI

Nel licenziare questo libro non posso esimermi dal ricordare i molti studiosi e esperti con i quali fin dagli anni '60 ho discusso diversi argomenti relativi alla questione kurda e dai quali ho ricevuto preziose informazioni, a tutti loro e in particolare a quelli originari delle regioni del Kurdistan che per evidenti motivi ritengo opportuno non nominare espressamente va il mio ringraziamento più affettuoso.

Mentre intendo assumermi la più piena responsabilità per tutti gli errori e le inesattezze che eventualmente possano essere riportati nel mio testo, sento il dovere di esprimere la mia gratitudine a quanti hanno formato il panel dei miei primi lettori sobbarcandosi la fatica delìV lettura del mio manoscritto, in particolare Magdi Allam, giornalista; Gianni Catella, giornalista corrispondente dell'Ansa da Teheran; Cleofe Corona, ricercatrice sociale; Luigi De Mitri, giornalista dei servizi esteri dell'Ansa; Gianni Fara, giornalista e presidente dell'Ispes (Istituto di Studi Politici Economici e Sociali); Stefano Folli, giornalista, direttore del quotidiano "La voce repubblicana"; Sergio Noja, professore nell'Università Cattolica di Milano; Ahmad Rafat, giornalista; Augusto Zuliani, professore e consigliere dell'I/Com International.

Vorrei ringraziare qui anche Valerio Marchi, dirigente editoriale ed esperto di problemi della comunicazione, la cui consulenza mi ha permesso di risolvere molti importanti problemi di comunicazione e di linguaggio, e Sonia Sarra, giurista e ricercatrice politica, alla quale devo una intelligente assistenza nella ricerca bìblio grafica e nella lettura del testo.

Voglio infine ricordare il contributo prezioso che mi ha dato mia madre, professoressa Maria Laura Pacifici, nel reperirmi per lunghi anni prezioso materiale bibliografico; materiale che ho utilizzato in questo testo o che comunque ho intenzione di impiegare in un saggio più globale sull'intera questione kurda, attualmente in avanzata fase di preparazione.

Un ringraziamento va infine a mio figlio Ugo Giorgio, studente universitario, alla cui conoscenza della lingua araba devo la traduzione e sommarizzazione di molti testi.

Giorgio Pacifici



1.1 'Un "case study" di rilievo


Questo saggio nasce dall'esigenza di analizzare la questione kurda in un più, generale contesto di attenzione per le tematiche socio-culturali dei popoli non ancora approdati all'indipendenza. L'area mediorientale rappresenta un perfetto laboratorio di studio e ricerca; costituisce insomma quello che nel mondo anglo-sassone verrebbe definito un perfetto "case-study" di notevole rilievo sociale, politico ed economico. Proprio in questa ottica di "caso studio" inserito in un ideale laboratorio socio-politico-economico si è presa in considerazione la questione kurda protagonista in questa regione di tante inquietudini e sofferenze.

Ciò che in particolare si propone questo breve saggio è di esaminare, attraverso la storia e l'analisi sociologica delle forze politiche kurde, l'insieme dei fattori e delle variabili che hanno impedito la formazione di un'autonoma esistenza nazionale, la costituzione di un'entità statuale indipendente: in poche parole la trasformazione della nazione kurda in stato nazionale sovrano.

Tutto ciò rappresenta naturalmente il prodotto di fattori esterni, definibili in un ambito di sociologia delle relazioni internazionali, e di fattori interni di carattere storico, culturale e socio-politico.

1.2 I primi studi

Quando nel 1818, "reduce dalle santa missioni in Asia" e "ricco di notizie sullo stato religioso, economico e politico" Padre M. Giuseppe Campanile presentò al Vescovo di Aversa, Monsignor Agostino Tommasi, il testo del proprio "Storia della regione del Kurdistan" ...


 




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