Un principe curdo, Emina
Cristina Trivulzio di Belgioioso
Presso pirotta e c. tip. libraj
La notte - notte plaeida e serena - era succeduta alla splendore ed alle agitazioni d' una calda giornata d'aprile. Sulla sommità d'nna delle montagne, che attraversano in tutti i sensi la parte settentrionale deU'Asia minore, scorgevasiun ammasso d'abitazioniqua e là illuminate da fuoohi che, veduti da lungi somigliavano piuttosto a deboli fiammelle; quelle case erano la residenza, il castello, se cosi vuolsi chiamare, d' un capo montanaro, d'un principe, giacchè era questo il nome che le popolazioni ourde .davano al padroDe di quel distret to, a Méhémed-Bey. 1 fuochi che illuminavano il castello erano quelli dei camini interni, alimentati d'a numerosi trouchi d' alberi e da cataste di rami secchi. Uno fra questi camini potevasirealmenteparagonare ad una fornace. Esso era destinato a risealdare la parte principale dei serraglio e, nell'Qra in cui ha principio il nostro racconto, questo braciere di proporzioni colossali rischiarava il quadro curiosCl d'un serraglio musulmano.
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