Nella vasta regione elle si stende dalle pianure della Mesopotamia agli altopiani dell’Anatolia, dalle sorgenti del Tigri e dell’Eufrate alla vetta del monte Ararat, in quella ehe è stata definita la eulla dell’umanità, sorge il Kurdistan, una nazione fantasma di 36 milioni di persone, oggi smembrata tra quattro Stati e mutilata dalla diaspora, ma elle eonserva la propria identità, la lingua, le tradizioni, la cultura, radicate in millenni di storia splendida e sanguinosa. Qui nacque il profeta Àbramo nella città di Amed, e da qui mosse il Re Saladino alla conquista della Terra Santa. Del Regno del Kurdistan scrive Marco Polo nel suo viaggio verso oriente. Da secoli però la parola kurdo è stata cancellata dai libri di storia come dalle carte geografiche: fm dal Medioevo il Kurdistan è stato terra di rapina, conteso per le sue bellezze naturali dai Persiani e dagli Ottomani, vittima infine dell’imperialismo del Novecento, ansioso di assicurarsi il controllo dei giacimenti petroliferi tra i più ricchi del mondo. Oggi la Siria, l’Iran, l’Iraq reprimono l’etnia kurda fino al genocidio, la Turchia non ne ammette neanche l’esistenza, i kurdi ehe rivendicano il diritto all’autodeterminazione dei popoli sono liquidati come terroristi, il leader Abdullah Oqalan è in carcere, condannato a morte. E possibile dare soluzione alla questione kurda? E ehi se non la co-munità internazionale, come ricorda il premio Nobel Najib Mahfuz, dovrebbe farsene carico? Zuhair Abdul-Malek, professore di socio-logia, membro indipendente del KNK (Congresso Nazionale Kurdo), risponde agli interrogativi sullo spinoso problema, ripercorrendo la storia e l’aspirazione alla giustizia di un popolo condannato alla dominazione straniera dalla stessa ricchezza, dalla bellezza, dall’importanza strategica della propria patria.
Indice
Introduzione all’edizione italiana / 11
Parte prima La geografia del Kurdistan
1. Che cosa significa Kurdistan? Qual è la sua superficie e quali sono le caratteristiche geografiche del territorio? / 19 2. Ci sono grandi città in Kurdistan? Quali sono le più note? / 25 3. C’è una parte del Kurdistan nell’ex Unione Sovietica? Quanti sono gli abitanti kurdi? Hanno mai goduto di qualche forma di autonomia? / 33 4. Una parte del Kurdistan si trova dentro i confini politici della Repubblica araba siriana? Qual è la situazione dei Kurdi che vivono lì? / 37 SCHEDA Osman Sabri, grande politico e letterato kurdo (1905-1993) / 41
Parte seconda L’origine e la storia dei Kurdi
5. Chi sono i Kurdi e qual è la loro origine? / 45 SCHEDA Mohammad Amin Zakki, storico kurdo (1880-1948) / 48 6. Quali sono la posizione e il ruolo della donna nella società kurda? / 49 SCHEDA Layla Zana, deputata kurda / 53 SCHEDA Layla Qassim (1953-1974) / 57 7. Quando è avvenuta la conversione dei Kurdi all’Islam? / 59 SCHEDA Re Saladino / 63 8. Ci sono minoranze etniche in Kurdistan? / 65 9. La festa di Nawroz è una festa kurda o persiana? Che cosa simboleggia? / 69 10. Qual è la sostanza della cosiddetta questione di Mosul? / 73
Parte terza L’economia del Kurdistan
11. Quali sono le caratteristiche dell’economia del Kurdistan? / 79 12. Il Kurdistan è ricco di risorse naturali? / 85 13. Quali sono le cause dell’emigrazione kurda? / 89 14. Quanti sono i Kurdi in Kurdistan e nella diaspora? / 93
Parte quarta La lingua e la letteratura kurda
15. Qual è l’origine della lingua kurda? / 99 SCHEDA II regista kurdo Yilmaz Guney / 109 SCHEDA Ali Seido Gorani / 110 SCHEDA Abdullah Goran, poeta e letterato kurdo (1903-1962) / 112 SCHEDA Sherko Bekas / 114 SCHEDA BozArslan / 116 SCHEDA Latif, poeta kurdo / 117 SCHEDA Inonu Alpat / 119 16. Quali sono le caratteristiche dell’antica letteratura popolare kurda? / 121 SCHEDA Ahmedi Khani / 125 SCHEDA BabaTahir / 127 SCHEDA Malaye Jaziri / 127 SCHEDA Ali Tarmuki / 128
Parte quinta La storia politica dei Kurdi
17. Qual è il testo degli articoli riguardanti i Kurdi nei trattati di Sèvres e di Losanna? / 131 18. Chi è Sheikh Mahmud che diede vita a un governo monarchico kurdo? / 135 19. Quando fu fondata la Repubblica del Kurdistan e che cosa ne provocò la caduta? / 143 20. Quando sono nati i partiti politici kurdi? / 155 21. Chi è Mulla Mustafa Barzani? / 163 SCHEDA II testamento dei quattro martiri e le loro lettere ai famigliari / 169 SCHEDA Jalal Talabani / 171 SCHEDA Abdullah Ofalan / 172 SCHEDA Massud Barzani / 175 22. La rivolta dei Kurdi in Turchia: quale soluzione? / 177
Parte sesta Il Kurdistan oggi
23. Che cosa significa «Operazione Al-Anfal» e quando è avvenuta? / 189 24. Come vedono i Kurdi oggi il loro rapporto con l’Iraq? / 197 25. La secessione e la creazione di uno Stato indipendente sono nelle intenzioni dei Kurdi? / 205 26. La politica della Repubblica Islamica dell Iran verso la questione kurda è diversa da quella degli altri paesi della regione? / 211 SCHEDA Abdul-Rahman Ghassemlou / 214
Conclusione Che cos’è in sostanza la questione kurda e quali sono le soluzioni possibili? / 217
Bibliografia / 225
INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA
L’idea di pubblicare la traduzione italiana di questo libro è nata come risposta al desiderio di molti miei amici italiani, a Roma e altrove, di essere informati sulla questione kurda.
Nel 1999 avevo pubblicato a Stoccolma un libro in arabo intitolato I Kurdi e il loro paese. Kurdistan, tra domande e risposte e ho pensato di tradurlo in italiano, poiché contiene una breve rassegna delle domande che si pongono gli amici del popolo kurdo e nello stesso tempo fa luce sulle molte informazioni distorte fornite dai mezzi di comunicazione e dagli organi di stampa di chi calpesta i diritti del popolo kurdo. La mia idea ha però incontrato diverse difficoltà non facili da superare; la prima che mi viene in mente è stata la necessità di conoscere quali aspetti della questione kurda interessano in particolare il lettore italiano e a quali fonti egli può ricorrere per informarsi.
Ho quindi dedicato un lungo periodo alla ricerca di queste fonti; accumulando un nutrito elenco di pubblicazioni sulla questione kurda apparse negli ultimi anni, mi sono chiarito le idee su quali interrogativi siano più importanti per il lettore italiano e ho quindi sostituito alcune domande dell’edizione di Stoccolma con altre, ho riordinato il tutto e ho scritto questa introduzione.
L’articolo di Mirella Galletti, Curdi e Kurdistan in opere italiane del XIII-XIX secolo, pubblicato nel 1978 sulla rivista «Oriente Moderno» è stato la sorpresa più interessante, non solo perché cita numerosissime antiche fonti italiane che hanno trattato profondamente la questione kurda, ma anche perché dimostra la loro importanza e priorità su altre fonti, anche occidentali. A riprova di ciò riporto alcuni brani tra i più significativi:
Pietro Della Valle (1586-1624) fu il primo viaggiatore italiano, e forse anche europeo, a dare ragguagli sulla vastità del territorio kurdo [...] egli scrive la prima relazione generale sul Kurdistan, i Kurdi, la lingua, la religione, la tradizione, il ruolo della donna, con minimi errori e una grande comprensione per le difficoltà derivanti ai principati e ai signori kurdi dalla situazione geopolitica del paese, a cuscinetto tra due grandi imperi nemici, (cfr. I. Ch. Vanly, Les Kurdes et le Kurdistan dans le relations d’anciens voyageurs occidentaux (XVIe-XVIIIe siede), KSSE, 1973, p. 18) E ancora: Padre Domenico Lanza (1717-1782) è forse il primo eu¬ropeo a rilevare la presenza del petrolio presso Mossul («Questo bi¬tume trovasi in gran copia poco lontano da Mossul in un luogo det¬to Imam Ali [forse Hammam alil], ove sorge un’acqua bollente, in cui fa deposizione il detto bitume» (cfr. Archivium Generale Ordinis Praedicatorum, S. Sabina, Roma). E Giuseppe Campanile (1762-1835), che intuisce tra i primi la potenziale ricchezza economica e commer¬ciale del Kurdistan, scrive:
Tutta la regione de’ Kurdi è formata di grandi, aspri, e ammucchiati monti, di piccole valli, di pochissimi piani verso la parte meridionale, e di abbon¬danti ruscelli. Se questa nazione fosse scossa da un ellettricismo di riflessione ricavar potrebbe da’ duri suoi sassi de’ grandi vantaggi. Essa allora non avrebbe bisogno affatto de’ popoli confinanti [...] Ornando di piantagione i monti ne ricaverebbe da provvedere non solo a se, ma a tutta la Siria, Assiria, Caldea, Palestina, Irac e una parte ancora della Europa, (cfr. Storia della regio¬ne del Kurdistan e delle sette di religione ivi esistenti, Napoli 1818).
Anche l’opera di Maurizio Garzoni, Grammatica della lingua Kurda, Roma 1787 è fondamentale nella storia kurda in quanto è il primo riconoscimento su base scientifica della lingua kurda e ha dato a Garzoni il titolo di «Padre della curdologia» (cfr. Nikitine, Shamdi- nan, in EI, tomo IV, p. 315).
La Galletti, commentando l’opera di Garzoni, dice: «Garzoni sancì, primo in Occidente, l’originalità della lingua kurda che, fino a quel momento, era considerata un dialetto persiano».
Dall’articolo della Galletti si deduce che le relazioni tra italiani e Kurdi nel secolo XIX erano consolidate; citando Ussher ella afferma: «Dopo il 1848 il Kurdistan divenne rifugio di patrioti italiani che avevano dovuto abbandonare l’Italia per motivi politici e provenivano in gran parte dal Lombardo-Veneto» (cfr. Ussher, A journey from London to Persepolis, 1865). Galletti ritiene che.
Si deve probabilmente ricercare tra i missionari che operarono nella missione domenicana il personaggio di Sheikh Mansur, un Italiano che ebbe una grande influenza tra i Kurdi, verso la fine del XVIII secolo. Dopo aver abracciato ...
Zuhair Abdul-Malek
I Kurdi e il Kurdistan Tra domande e risposte
Ediesse
Casa editrice Ediesse s.r.l. I Kurdi e il Kurdistan Tra domande e risposte Zuhair Abdul-Malek traduzione di Alan Darwish
La presente pubblicazione è stata realizzata con il contributo della Compagnia Assicuratrice Unipol S.p.a.