Struttura Politica e Valori Culturali Nella Società' Curda
Mirella Galletti
Università di Bologna
sta zona montagnosa di circa 530 mila Km . Forma la spina dorsale del Medio Oriente, è un Paese senza frontiere e geograficamente continuo. Si estende tra il mar Nero, le steppe della Mesopotamia, l’Anti-Tau ro e l’altopiano iraniano ed è diviso dalle frontiere politiche tra Turchia, Iran, Iraq, e Siria. De catene di montagne del Tauro e Lagro costituiscono la colonna vertebrale del Paese. Il grande Ararat (sul quale si arenò l’Arca di Noè) oltrepassa i 5 mila metri. Il monte Judi, che rivendica lo stesso onore, supera i 2 mila metri. Hezargol, che significa "mille laghi", è un’altra montagna del Kurdistan piena di miti e misteri. Secondo una leggenda ...
Indice
Prefazione / I
Mappa del Kurdistan / XVIII
Introduzione Cenni geografici / 1 Clima e risorse naturali / 4 Popolazione / 7 Origini etniche / 12
Parte prima - La divisione del Kurdistan 1.1 Rivolle del XIX secolo e nascita del nazionalismo / 24 1.2 Ruolo delle grandi potenze e 1^guerra mondiale / 31 1.3 La divisione del Kurdistan / 39 1.4 I movimenti nazionali curdi / 52 1.5 Rivolte curde in Iraq fino alla II^guerra mondiale / 64 1.6 Curdi in Turchia / 73 1.7 Curdi in Iran / 85 - La repubblica di Mahabad / 89 - La situazione attuale / 99 1.8 Curdi in Siria / 102 1.9 Curdi in URSS / 108
Parte seconda - Lineamenti storici del problema Curdo in Iraq 2.1 Mullah Mustafa Barzani / 111 2.2 Kassem e l’inizio della rivoluzione / 114 2.3 II partito democratico del Kurdistan e la crisi del 1964 / 122 2.4 L’accordo dell’ 11 marzo 1970 / 127 2.5 Riflessi internazionali / 130 2.6 Gli ultimi avvenimenti / 138 2.7 Conclusione / 144
Parte terza - Struttura della società» Curda 3.1 L’organizzazione politica / 148 3.1.1. Tribù sedentarie, nomadi e seminomadi / 152 3.1.2 Poteri e prerogative del capo tribù / 170
3.2 L'organizzazione familiare 3.2.1 II carattere curdo / 177 3.2.2 II matrimonio / 179 3.2.3 Posizione della donna / 185 3.2.4 L’educazione / 192
3.3 L’economia e il territorio 3.3.1 Mezzi di sussistenza / 194 3.3.2 Proprietà terriera e classi economiche / 200 3.3.3 La casa dell’ospite / 204
3.4 L’ideologia e la religione 3.4.1 Origini / 207 3.4.2 L’Islam / 210 3.4.3 'Categorie religiose / 216 3.4.4 Credenze popolari curde / 222 3.4.5 L'influenza dell'Islam sull'or ganizzazione socio-politica / 228
3.5 La lingua e la letteratura 3.5.1 La lingua e i dialetti / 231 3.5.2 Letteratura orale e popolare / 236 3.5.3 Letteratura scritta ed erudita / 238
Parte quarta - Mutamento nella società' Curda 4.1 Le figure carismatiche / 241 4.1.1 Shaikh Mahmud / 42 4.1.2 Mullch Mustaf a Barzani / 249
4.2 II movimento nazionale curdo e la sua ideologia / 261 4.3 Processo di detribalizzazione / 265 4.3.1 Decadimento delle funzioni del capo tribale / 271 4.4 L'urbanizzazione / 274 4.5 L'industrializzazione / 279 4.6 Famiglia, educazione e religione / 286
Conclusioni / 298
Appendici I -Messaggio di Barzani all» O.N.U. / 306 II - Testo dell'accordo dell' 11 marzo 1970 / 312 III - Programma del partito democratico del Kurdistan (irak) approvato dall'Otta-, vo Congresso (1° luglio 1970) / 319 IV - La donna kurda e il suo ruolo sociale (di Prince Sureya Bedr-Khan) / 334 V - L’educazione di un Mullah (di Fredrik Barth) / 342 VI - Irtervista con Shaikh Mohammed Khal (rilasciata a Mirella Galletti) / 344 VII- I Curdi: una minoranza mediorientali (di Mirella Galletti) / 350
Documentazione fotografica / 356
Bibliografia I - Interviste / 361 II -Documenti / 363 A) Fonte Curda / 363 B) Fonte governativa irachena / 364 C) Fonte internazionale / 365 III - Bibliografia Generale / 368 IV - Bibliografia particolare / 374 PREFAZIONE
Ho scelto di studiare il problema curdo in quanto mi interessava analizzare un particolare problema del mondo arabo. Non volevo studiare nè quei Paesi né quei problemi più conosciuti in Occidente. Ritenevo il Medio Oriente una delle aree meno studiate e conosciute del globo. Dai miei precedenti studi ero giunta a considerare l’Iraq uno dei Paesi chiave del Medio Oriente ed anche uno dei meno studiati. Parlai con il Prof. Bernardi che mi disse di analizzare una po polazione dell’Iraq. Così scelsi la popolazione cur da che costituisce il maggior problema interno dell Iraq ed uno dei più spinosi problemi del Medio Oriente. Generalmente la problematica relativa al Kurdistan viene accomunata a quella della Palestina e del Golfo' Persico. Dopo la scelta del tema si è posto il problema del metodo di ricerca. Era indispensabile ave re una base storica per poi fare un’analisi antropo logica, con il metodo partecipante, della società curda.
La ricerca bibliografica ha presentato no tevoli difficoltà nel reperimento dei testi. Ho tro vato poche opere a Roma. L’Accademia Curda di Baghdad è stata una fonte preziosa, con i suoi quindicimila testi, per aiutarmi a dare un inquadramento storico al problema. Dopo un mese di studio intensivo a Baghdad sono venuta a conoscenza di opere scritte da Italiani sul Kurdistan e sui Curdi nei secoli scorsi. Ho deciso allora di valorizzare queste fon ti ed ho intrapreso una lunga e faticosa ricerca di questi testi. Ad esempio seppi a Beiruth, da uno studioso francese, che esisteva il libro di Campanile, la cui importanza verrà illustrata successivamente. Ritornata in Italia ho scritto alle Biblio teche di Napoli, dove il testo era stato edito, all inizio di settembre dello scorso anno. Sono andata nelle biblioteche di Bologna, Torino, Roma, Firenze e infine l’ho trovato a Parma nel gennaio di quest’anno. E’stato per me un grosso successo perché un docente uni versitario mi aveva riferito che il libro era irrepe ribile. Per l’opera del De Bianchi ho seguito lo stes so procedimento, riuscendo a reperirlo a Roma dopo cin que mesi.
Essendo la prima studiosa italiana ad intra prendere una vasta documentazione sui Curdi, ho ritenuto opportuno portare alla luce questi testi. Ho scoperto che i primi Europei ad interessarsi del Kurdistan sono stati gli Italiani. Già nel 1200 il frate Ricoldo da Montecroce aveva visitato e descritto il Paese in una sua opera. Marco Polo attraversò il Kurdistan nel suo viaggio verso la Cina. Nel 1600 Pietro Della Valle descrisse questa regione. Via era un sede dei Domenicani italiani a Mosul e ciò ha contribuito alla conoscenza del territorio curdo. Il domenicano Garzo ni nel 1787 sottolineò per primo l’originalità della lingua curda che, fino ad allora, era considerata un dialetto persiano. Nel 1818 viene pubblicato il libro del domenicano Campanile, interessante per le notizie riportate, anche se la sua opera è caratterizzata da una vena anticurda. Nel 1863 esce l’opera di De Bian chi, che ritengo l’opera italiana più interessante del la mia bibliografia, vissuto nel Kurdistan per vari anni, nutrì un profondo rispetto per i Curdi. Dalla sua opera emerge un’analisi dettagliata ed attenta, non priva in certi tratti di un intelligente umorismo, su alcuni aspetti della società curda. Dopo questa da ta non vengono più pubblicate analisi e descrizioni del territorio e popolazione dei Curdi. Solo nel 1900 viene tradotta dal siriaco l’opera di Giamil "Monte Singar", che tratta degli Yezidi, una popolazione a££ine ai Curdi. Praticamente dal 1863 si è interrotto il filone della lettertura italiana sul Kurdistan.
Per i motivi spiegati precedentemente ho ritenuto opportuno valorizzare questa letteratura italiana sull’argomento, accostandola a testi ge neralmente inglesi, francesi e statunitensi, di questo secolo. La bibliografia che ho utilizzato consta di due parti: la prima è quella italiana dei secoli XVIII e XIX; la seconda comprende documenti pubblicati dopo la I guerra mondiale ed opere scrit te negli ultimi venti anni.
Ai fini di una conoscenza più approfondita, della odierna società curda nella sua dimensione storica ed antropologica, ho ritenuto rilevante intervistare delle figure rappresentative e testimóni significativi per cercare di cogliere la dinamica dei processi di cambiamento e le linee di sviluppo dell’odierna società curda.
Il primo gruppo di interviste 1’ho fatto lo scorso anno ad esponenti della cultura e politica a Beiruth e a Torino, per cercare di inquadrare meglio il problema curdo. Nel febbraio di quest’anno ho avu to a Losanna un lungo colloquio con Ismet Cherif Vanly, rappresentate della rivoluzione curda in Europa. Questa intervista, durata due giorni, mi è stata molto uti le per le indicazioni fornitemi dallo studioso curdo. Gli aspetti da lui maggiormente sottolineati riguardavano il processo di detribalizzazione in atto nella società curda e l’ascesa della borghesia verso po sizioni egemoni.
Il viaggio fatto nel Kurdistan lo scorso mar zo è stato fondamentale per i contatti che ho avuto con la popolazione e gli intellettuali curdi* A Baghdad e ...
Introduzione
Cenni geografici
Il Kurdistan, "Paese dei Cardi", occupa una va 2 sta zona montagnosa di circa 530 mila Km . Forma la spina dorsale del Medio Oriente, è un Paese senza frontiere e geograficamente continuo. Si estende tra il mar Nero, le steppe della Mesopotamia, l’Anti-Tau ro e l’altopiano iraniano ed è diviso dalle frontiere politiche tra Turchia, Iran, Iraq, e Siria.
De catene di montagne del Tauro e Lagro costituiscono la colonna vertebrale del Paese. Il grande Ararat (sul quale si arenò l’Arca di Noè) oltrepassa i 5 mila metri. Il monte Judi, che rivendica lo stesso onore, supera i 2 mila metri. Hezargol, che significa "mille laghi", è un’altra montagna del Kurdistan piena di miti e misteri. Secondo una leggenda ... Mirella Galletti Antonio Marazzi
Struttura Politica e Valori Culturali Nella Società' Curda
Università di Bologna
Università’ Degli Studi di Bologna Facoltà di Scienze Politiche Indirizzo Politico-Sociale
Tesi di Laurea di Mirella Galletti
Relatore: Chiar.mo Prof. Antonio Marazzi
Anno Accademico 1973-74 |