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Viaggi in Armenia, Kurdistan e Lazistan


Auteur :
Éditeur : Argo Date & Lieu : 1999-01-01, Lecce
Préface : Pages : 328
Traduction : ISBN :
Langue : ItalienFormat : 210 x 295 mm
Code FIKP : Liv. Ita. Bin. Via. N° 1771Thème : Général

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Viaggi in Armenia, Kurdistan e Lazistan

Viaggi in Armenia, Kurdistan e Lazistan

Alessandro de Binchi

Argo

Un “giornale di viaggio” steso a Costantinopoli nel 1859 da un patriota italiano riparato in terre ottomane per sfuggire alla repressione austriaca e che, alla testa di un drappello della guardia imperiale turca, ha percorso per qualche anno le misteriose province asiatiche dell’impero, ha molte probabilità di essere letto come un testo ‘esotico’. Né ovviamente i pur competenti consigli di natura strategica che l’ufficiale indirizza al governo turco al fine di fronteggiare il pericolo russo e quello persiano convinceranno il lettore che lo scopo di questo ‘resoconto’ era solo quello di parlare di cose di guerra.
De Bianchi ha consapevolmente costruito una sapiente “opera letteraria” che s’inserisce di diritto nel solco di un glorioso genere letterario ma, per fortuna, l’onesta curiosità dell’autore ha convogliato le informazioni generosamente raccolte lungo un versante di taglio prevalentemente antropologico, assicurando al lettore moderno una preziosa finestra su un mondo scomparso.
Oggi tutto è mutato: l’impero ottomano non esiste più, la diaspora di molte genti che De Bianchi incontrò nel suo viaggio ha sospinto intere popolazioni entro confini artificiali ma, proprio per questo, riappropriarsi del fondale geo-politico da cui hanno avuto origine molte delle tragedie che continuano a insanguinare quelle terre, rende almeno più comprensibile la complessità dei conflitti che attraversano un’area cruciale del nostro mondo.

Alessandro de Bianchi (Mantova 1831-Brescia 1902), per sfuggire alla repressione austriaca, riparò nell’impero ottomano e dal 1855 al 1858, come ufficiale della guardia imperiale turca, percorse i vasti e difficili territori delle province asiatiche: Armenia, Georgia, Kurdistan e Lazistan. Consapevole dell’importanza delle esperienze accumulate nel corso di tale viaggio. De Bianchi, tornato a Costantinopoli, nel 1859, fissò il suo “giornale di viaggio” che, ili suo rientro in Italia, vedrà la luce a Milano nel 1863 per i tipi di Gareffi, col titolo Viaggi in Armenia, Kurdistan e Lazistàn. La scarna documentazione in nostro possesso ci dice solo che De Bianchi, integrato nell’esercito nazionale, partecipò ai principali appuntamenti che fecero l’Unità del Paese (campagna contro gli austriaci del 1866, occupazione di Roma nel 1870) e terminò la sua carriera militare come maggiore della Riserva.


Table des Matières


Sommario

Proemio / 31

Capitolo I: / 37
Divisione militare della Turchia. L’invio d’ufficiali da Costantinopoli pel campo d’Anatolia. La mancanza di moneta. L’imbarco per Trebisonda. I pas-seggieri di bordo e gli ospiti indiscreti. Gli scali del sud del mar Nero. Arrivo in Trebisonda. La marea. Lo sbarco. Il tonfo. Necessità di fare la guardia ai propri bagagli. Trebisonda, sua posizione e commercio. Cattivo stato della sua rada. Noncuranza del governo. Le fortificazioni nell’ultima guerra. Noleggio dei cavalli e partenza per Erzinghiàn. La strada dal mar Nero al confine persiano. Gevizlik ed i Laz. Il commercio dei khan. La stazione di Karà-Kulàk. Le stravaganti varietà del clima. La nostra marcia assume un aspetto pericoloso. Sono scelto a dirigere il convoglio. La retroguardia in disordine. Il ricorso al Mudùr. Arrivo ad Erzinghiàn.

Capitolo II: / 48
Erzinghiàn e che cosa fosse in antico. I Kerpicc e modo di fabbricarli. I muratori turchi sono enciclopedici. Visita al Muscir. Il clima di Erzinghiàn. Chi vi trasferisse il quartier generale. Il Derzin e le rapine dei Kurdi di questa regione. La spedizione di Osmàn pascià. I giri viziosi cui vanno soggette le carovane e i soldati. In quale maniera i Kurdi della montagna attacchino le carovane e i passeggieri. Il fucile kurdo. L’attacco alla sciabola. D soggiorno in Erzinghiàn. Mehemmèd ustà e la sua cucina. I suoi avventori. La mancanza di vino e d’un locandiere europeo. Il Kurbàn-Bayràm. Una dieta delle più rigorose. Le testuggini a lesso e le uova sode. La chiamata al comando dell’Ordù.
Sono destinato a partire per Bajazìd. Un collega pazzo. Espediente trovato per vincere la noia. Il duetto a clarinetto e violino. Un concerto musicale di nuovo genere. Siamo il disturbo della pubblica tranquillità. La nuova chiamata al comando. Partenza per Erzerum.

Capitolo III: / 60
L’Eufrate, suo nome primitivo, corso ed affluenti. Città antiche e moderne poste sulle sue rive. La tomba di Scèik-Hadi. La via da Erzinghiàn ad Erzerum, sua lunghezza e prezzo dei noli. La strada militare. Arganà. Il villaggio di Mamà-Khatùn. L’edificio misterioso e la leggenda di Mamà-Khatùn. Un tentativo d’attacco per parte dei masnadieri. Ordine di battaglia della carovana. Stato agricolo dei luoghi percorsi. La mancanza d’alberi, e come a tale proposito la pensino i Turchi. Tergiàn. Il pascolo giornaliero dei cavalli. Ervanè. Come io diventassi pascià ed il mio collega kaymacàm. Mi dichiaro Mussulmano. Una buona lavata, ed i preparativi per la preghiera. Buoni effetti di quella mia dichiarazione. Ginz. Arrivo ad Erzerum.

Capitolo IV / 70
Sunto storico dell’Armenia. D pascialik di Erzerum. Provincie soggette. La città di Erzerum e sua popolazione. Incertezza sul suo fondatore. Analisi della parola Erzerum ed introduzione relativa. Il clima dell’Armenia e l’altezza delle nevi. Il bazàro. I cani affamati. I lupi in città. Necessità di fare in tempo utile le provvigioni della casa. Il macellaio ed il venditore di candele.
Il vento Tipi. Pericoli per chi viaggia. Il ritorno dalla Georgia in mezzo al Tipi. Le tre specie d’occhiali in uso fra gli abitatori dell’Armenia. L’Eufrate nelle vicinanze di Erzerum. Eserciti che lo passarono. Le inondazioni. La caccia. Un cacciatore Basci-bozùk. Erzerum è fangosa. L’igiene pubblica, e l’ispettore della quarantina. Un lontano parente di Bucefalo o d’Ippogrifo.
Brevi considerazioni sulla elevazione e la posizione geografica dcH’Arnienia.

Capitolo V: / 8-1
Erzerum presa dai Russi nel 1828. Sue fortificazioni. Il castello della città. Le colonne incrostate. Le fortificazioni di Devè-boinù. Hassàn-Kalè. La via di Oltù aperta. Opportunità di fortificare Narmànn. La distruzione delle fortezze dopo la pace. Sistema di costruzione delle case in Armenia. Edifizi di Erzerum. Industrie del paese. Commercio di generi europei e persiani. Gli scialli, i tappeti, le sete e le calze persiane. Le prugne e le uve passe. Direzione che prendono le carovane persiane dopo il loro arrivo in Erzerum.
L’ira della dea Vesta. Mancanza assoluta di piantagioni d’alberi e di legname da ardere. Come vi si provvedesse al tempo della guerra del 1855. Il tezèk sostituito al legname. Diverse maniere di fabbricarlo e suoi usi. Le miniere del pascialik di Erzerum. Fertilità dell’Armenia e suoi prodotti agricoli. Perché l’orzo vi è seminato in quantità uguale al frumento. Imperizia e noncuranza degli agricoltori. La concimazione e l’irrigazione sono sconosciute.
Le frutta e loro provenienza. Il ventre d’un Muderris.

Capitolo VI: / 101
Le donne turche ed armene. Loro costumi. La mitra. La società di famiglia presso gli Armeni. Abitudini domestiche delle loro donne. Gli Armeni e loro costumi. Le visite. La missione dei Cappuccini di San Francesco. Il principale lavoro della missione. I voti dell’Ordine. I nostri lettori in viaggio nell’Oriente. Erroneo modo di pensare di alcuni su tale proposito. Viaggiare in Oriente è cosa ben diversa dal viaggiare in Europa. Istruzioni a chi viaggia per l’Asia ottomana. A chi vogliamo siano dirette. Diversi modi di noleggiare i cavalli. L’Il-Muhabèr. I militari che viaggiano in Turchia. La sella. Le armi. II bagaglio necessario. Le provvigioni da bocca. Il bulgùr. Un saggio avviso a coloro cui preme il ventre. Altre cose a provvedersi. La caccia lungo la via. Precauzioni. Un fatto accadutomi. Di quale mezzo mi servissi per recarmi a Bajazìd. M. Henry. Le strade che conducono da Erzerum al confine persiano per Bajazìd. I kavàss a digiuno. Hassàn-Kalè. La nostra condizione è poco sicura. Probabilità di farci ammazzare. I Firmàni ed i Bujurtù nei tempi addietro.

Capitolo VII: / 121
La gola di Deli-babà. Aspetto singolare dei villaggi kurdi ed armeni. Disposizione delle case kurde. L’ospitalità. I Dam. La chiamata intempestiva. Disordine della carovana. Tahir, villaggio kurdo abbandonato. Una visita nell’interno dei Dam. La camera misteriosa. Lo scèik della tribù emigrata. Vengo abbandonato solo nell’accampamento. Probabilità d’un attacco da parte dei Kurdi. Mi pongo in traccia dei compagni. Cautela che deve prendere un viaggiatore rispetto al suo servo. Inopportunità dei segnali con armi da fuoco in tempo di notte. Minaccie ai conduttori paurosi e renitenti. L’incontro d’un drappello di cavalieri kurdi. L’alterco. Rapine dei Kurdi in Zadè Khan. Inutilità delle denuncio. Le scorrerie dei Kurdi. Provvedimenti a prendersi dal governo. Costumi delle donne armene del Kurdistàn. La crosta rossastra. L’eccessivo calore. Karà-Klisià e sua popolazione. Passaggio reiterato del Muràd-ciài. Arrivo Tascli-ciài. I Persiani di questo villaggio. Diverbio con un uomo-lupo. 11 kart. Il mio ospite mi tormenta colle sue inchieste. A che mi decidessi dalla disperazione. Kizil-basc. Da che abbia avuto origine e che cosa significhi. Uso improprio di quell’espressione. Sconci titoli scambiati fra gli antichi diplomatici turchi e persiani. Differenza in materia di religione fra Persiani e Turchi. I pellegrinaggi. Le donne di Tascli-ciài e loro modo d’abbigliarsi. La partenza notturna. Halil effendi è dimenticato nel villaggio. I buoi che fanno da cavalli. Dijaddìna. Non mi si vogliono dare cavalli. Risoluzione da me presa. Il grande Araràt veduto di passaggio. Natura del terreno circostante. Carattere delle montagne. La mia separazione dagli addetti alla Legazione belga. Cattiva impressione ricevuta dalla lontana vista di Bajazìd. Zanghezòr. Forma della valle. Visita a Mustafà effendi, kaymacàm pascià ilei sangiàk di Bajazìd.

Capitolo VIII: / D9
I primi abitatori del Kurdistàn. Gli Assiri. Estensione del loro impero e durata. Opinione d'un autore. Civiltà degli Assiri e loro progressi nella navigazione. Città principali. I Caldèi. I Medi. I Persiani sotto Ciro e Dario. La conquista macedone di Alessandro. La dominazione greca in Asia. Sue colonie avanti e dopo la conquista, e città fondatevi. Betlis. L'impero dei Parti. Arsace I. Conquiste dei Parti e capitali del loro Stato. Le guerre dei Parti contro i Romani. Della maniera di combattere dei Parti. Crasso console romano. Difficoltà che incontravano i Romani nelle guerre contro i Parti. Cagioni principali della resistenza latta dai Parti. La culla primitiva di questo popolo. L’impero partivo non fu lo stesso impero persiano sotto altro nome. I Sassanidi. La lingua dei Parti e monumenti trovati. Caduta del loro impero.

Capitolo IX: / 150
Qual paese si comprenda sotto il nome di Kurdistàn. Perché tornasse di facile conquista agl’invasori. Le fortezze romane nella Mesopotamia. Successivi conquistatori del Kurdistàn: i Persiani, gli Arabi, gli Abàssidi, i Selgiùki, i Greci. La dinastia kurda di Merwàn. Il turcomanno Ortòk; Timùr. Considerazione sulla rapidità delle conquiste fatte dalle popolazioni asiatiche di que’ tempi. Circostanze che servirono di fomite a quelle invasioni. Le conquiste non furono sempre in ragione delle forze dei popoli che le mandarono ad effetto. L’agricoltura negletta. Mezzi di vivere di quelle genti. La dinastia degli Ak-kojunlù. Conquista del Kurdistan fatta da Sciàk-Ismayl. Sultano Selim I lo sottomette alla sua volta. L’Eufrate è una linea di confine più sicura del Tigri. Nazioni conquistatrici che se 1’assicurarono. Il Molla Edris e l’organamento delle provincie kurde. Istituzione dei feudi ereditari e loro abolizione.

Capitolo X: / 157
Origine di Bajazìd. Suo aspetto esterno e positura. Importanza militare di Bajazìd al tempo dei feudi. Le fortificazioni. Come perdesse il carattere di fortezza e perché riesca inopportuno difenderla in caso di guerra. L’interno di Bajazìd. Occupazioni militari, alle quali andò soggetta in diversi tempi.
Come si spopolasse. In qual modo potrebbe riacquistare l’importanza perduta. La sua popolazione non è fanatica in materia religiosa. Il serraglio feudale di Mahmùd pascià. Guasti recativi dai Russi. Descrizione di quell’immenso edificio. La tomba del tiranno, la moschea. I ristauri. Belili pascià. Mehemmèd-bey. Sue audaci imprese. Una sua visita; suo modo di vestire. L’Antàr dei Kurdi. Mehemmèd bey nel combattimento di Ucc-Klisià ed a Karà-Klisià. Egli prende Akiska. Come uccidesse due ufficiali russi. Il ruolo dei Basci-bozùk. La polizia contro i malfattori. Mehemmèd bey sta per ammogliarsi una quinta volta.

Capitolo XI: / 170
La legge sul reclutamento nelle antiche provincie feudali della Turchia asiatica. Lettura del firmano imperiale di reclutamento. Fuga generale dei Kurdi e contegno della Persia e della Russia in quest’occasione. Facilità che hanno i Kurdi d’emigrare. Il reclutamento ingiusto dei Jezidi. Inutili tentativi del kaymacàm contro l’involarsi dei Kurdi. Le operazioni di leva. La commissione turca in Persia, e scopo di essa. Trattenuta sullo stipendio degli ufficiali e sulle spese di viaggio. L’amministrazione in Turchia. Ingiuste pretese dei Turchi verso i rajà di Bajazìd. Gli Armeni del Kurdistàn. L’ospitalità accordata alle tribù nomadi dai governatori delle provincie kurde, Cattivo procedere e indolenza del kaymacàm Mustafà effendi. Danni che ne derivarono.

Capitolo XII: / 180
Razza cui appartengono i Kurdi. Strana leggenda raccontata in proposito da Kiatib-Celebi. La razza che domina fra i Kurdi secondo un autore europeo.
Dove si formasse il nucleo del popolo kurdo e che cosa riferiscano Strabone e Polibio. Popoli che si frammischiarono a quel nucleo. La Gordiène e da chi fosse popolata. Rami diversi nei quali si suddivisero le popolazioni di quel paese. Ove si trovino sparsi i Kurdi. Le principali città kurde e le loro particolarità. A quale sistema appartengano le montagne del Kurdistàn e come fossero appellate in antico. Gli altipiani armeno-kurdistanico e persico. Il Tigri: origine, corso, affluenti e foce. Il clima del Kurdistàn, e strana credenza in proposito. L’oftalmia in Mesopotamia; opinione d’un recente viaggiatore su questo argomento. I Kurdi sono soggetti al governo ottomano e non già indipendenti. Ammontare della popolazione kurda in Turchia.
Viaggi in Armenia, Kurdistàn e Lazistàn

Capitolo XIII: / 193
Le principali tribù nomadi kurde del nord del Kurdistàn ottomano: numero delle tende e loro particolarità. Perché i Kurdi nomadi non affluiscano in Russia. Che cosa esiga il governo moscovita. I Kurdi nell’esercito russo.
Danni provenienti dalle abitudini nomadi. Tribù kurde mussulmane e jezide della Russia e loro ammontare. Frazioni di tribù e cause degli smembramenti. La vita de! Kurdo dopo commesso un omicidio. Gli scèik kurdi e differenze da quelli degli Arabi. Abitudini degli scèik. Quali siano i Kurdi che si conservano nella purezza primitiva dei loro costumi. Loro amore pel canto.
Doti intellettuali dei Kurdi. Loro modo di vestire. Le donne kurde, loro vita e modo d’abbigliarsi. L'incontro d’una tribù kurda nei piani della Siria.
L’identità di religione non costituisce un legame fra Kurdi e Turchi. L’opinione di un autore sulle presenti credenze religiose dei Kurdi. Confutazione. A quali altri credenti sia riferibile sì fatta opinione. Altre popolazioni che percorrono l’interno della Turchia.

Capitolo XIV: / 208
Le armi in uso fra i Kurdi. Gli esercizi graduati dei fanciulli. Descrizione della lancia. Il top di penne di struzzo. Difficoltà di trovare delle lande; la risposta di un Kurdo. I Kurdi sono valenti cavalieri. Confronto della lancia kurda coll’uso che se ne fa dai lancieri in Europa. Confidenza del Kurdo nella propria arma. La scherma è sconosciuta. Manovra in uso nel paese.
L’assalto contro l’inimico. Le scimitarre kurde, l’accetta, il camà, il jatagàn, il fucile, il trombone, le pistole e lo scudo; loro descrizione. I Kurdi combattono come gli antichi Parti. Vantaggi che un saggio governo potrebbe ritrarre dai Kurdi nella loro qualità di valenti cavalieri. Il governo ottomano fu la causa diretta dei disordini nella sua cavalleria irregolare. Come dovrebbe agire il governo per valersi con profitto di quelle genti. Anagrafi inesatte. La cavalleria kurda analizzata secondo le regole militari. Ai Kurdi non abbisogna fanteria. Motivo che li obbliga ad essere cavalieri. Le antiche cavallerie irregolari d’oriente e le loro imprese. Come i Kurdi potrebbero fare altrettanto. Del modo di assalire le carovane a cavallo. Combattimenti che s’appiccano secondo le circostanze. L’educazione dei Kurdi. Il gerid. Diverse maniere di battersi al gerid. Come si brandisca, si getti e si raccolga. Modo d’incominciare la zuffa. I cavalli d’Europa non vi si potrebbero prestare. I destrieri kurdi all’uscire dalla mischia.

Capitolo XV: / 226
I  Jezidi. Ove si trovino sparsi. Con chi vennero confusi. Come si esprima erroneamente un autore a loro riguardo. Nostre osservazioni. Ragioni del significato di kizil-basc, applicato ai Jezidi. Analogia d’una lettera dell’imperatore Adriano sulle religioni dell’Egitto, col modo onde furono fino ad ora giudicati i Jezidi. Quali siano le cause delle contraddittorie nozioni che ne abbiamo. Come li considerino i Mussulmani e come li abbiamo trovato noi. -
II padre Garzoni; analisi e confutazioni nostre. I cristiani del Levante. Verosimile espediente dei Jezidi per sottrarsi alle persecuzioni. Secondo i Turchi, i Jezidi furono mussulmani. I tre Jezid, califfi della famiglia degli Ommiadi. Jezid I e sue imprese. Egli non fu capo d’alcuna setta. Come venga storicamente distrutta l’asserzione dei Mussulmani. Quale altra dottrina furono creduti professare i Jezidi. Il culto del fuoco e da chi avesse origine. I Medi ed i Persiani. Ecbàtana. I Guebri, e significato di questa parola. A che si applichi in ispecialità. Oggetti di adorazione dei Guebri, loro culto e singolari superstizioni; i matrimoni, carattere morale, e quando cessò il loro culto. Ardescìr Bebekàn. Disperdimento dei Guebri. I pretesi mangiatori di fanciulli. Ove se ne trovino attualmente. Loro strano costume. Differenze di questo culto da quello dei Jezidi. In quale massima s’accordino. Opinione nostra sulla origine dei Jezidi. Il libro di Esdra. Qual fosse la sorte delle dodici tribù ebree. Difficoltà del viaggio che dovevano intraprendere. Ove si trovino ora più specialmente sparsi i Jezidi c che cosa spieghi questo fatto. A qual setta manifestino d’appartenere i Jezidi. I genii del bene e del male. Melèktaùs, che cosa sia. Il colloquio con un Jezida e funeste conseguenze evitate. Sceitàn e Melèktaùs. I Jezidi non hanno culto esterno. La circoncisione; che cosa c’induca a credere. Kiatib Celebi. Lo Scèik-Hadi. I posti-dei paradiso in vendita. Incarichi assunti da Scèik-Hadi. La sua tomba ed i pellegrinaggi. La tradizione è tutto fra i Jezidi. I Kara-bàsc in Turchia e nostra opinione. Come sia giustificabile, secondo la teoria jezida, il rispetto per Melèktaùs. In che si risolva la loro teoria. Differenze fra i Cristiani ed i Jezidi nel modo di considerare Iddio. La confessione di un Jezida. I digiuni, le feste, le orgie e lo scambio delle donne. Scrupoli curiosi dei Jezidi; i ferri da cavallo ed il color bleu. Perché non abbiano bisogno di pregare Iddio, ma solamente il demonio. I Jezidi ed i Jezidi neri. I loro matrimoni e differenza dalle leggi del Corano. Funerali. Classi in cui si divide la società jezida. La circoncisione non costituisce un legame di unione coi Mussulmani. Odio de’ Jezidi per l’islamismo e gl’imàm. Numero cui ascendono i Jezidi in Turchia e nei monti Singiàr. L’esterminio di Solimano e quello del 1834. Principali tribù jezide del nord del Kurdistàn ottomano e di alcune provincie della Russia. Nozioni particolari. Considerazioni finali.

Capitolo XVI: / 248
La lingua parlata dai Kurdi. Essa non è la persiana. Dialetti kurdi. Origine del persiano e del kurdo. I dialetti arabi, persiani e sanscritti. Alfabeto kurdo e confronto col persiano e col turco. Differenze. Analogie. Somiglianza di qualche vocabolo kurdo coll’italiano. I letterati kurdi e gli eroi della tradizione antico-persiana.

Capitolo XVII: / 253
Il monte Araràt. Sua descrizione. La tradizione. Il fiume Ghernaùk. L’ascesa.
Le tigri e gli orsi. Gli oratorii dell’Araràt. L’abisso ed i terremoti. Carattere delle montagne circostanti. I ziarèt di Mayremanè e di Ghiunghieurmèz. Gli alberi stillanti sangue. Le fonti santificatrici. Il governo russo di Erivàn. La città di Erivàn e suo commercio. Sua storia. Emigrazioni armene, kurde e jezide dalla Turchia e dalla Persia in Russia.

Capitolo XVIII: / 261
D commercio del Kurdistan e della Mesopotamia. Perché sia poco rilevante.
Città manifatturiere. I negozianti armeni ed i loro crediti. Le merci d’Europa. L’industria delle tribù kurde nomadi. In che consista il loro commercio. L’antico tributo del Kurdistan. Ostacoli al commercio. Saggi provvedimenti presi dalla Russia. Le merci europee di facile spaccio nel paese. Le spese di trasporto. L’agricoltura in Turchia. Come debba essere analizzato lo stato agricolo di questo paese. I Hadi. Perché l'agricoltura è trascurata in Turchia. Tentativi inutili del governo per incoraggiarla. L’agricoltura in Kurdistàn. Perché sia negletta. 1 terreni gratis. L'instabilità delle popolazioni kurde, da che si rilevi. L’accampamento d una tribù nomade kurda. In qual modo i Kurdi si procurino il bisognevole a vivere e l'abbigliamento per le loro mogli senza essere agricoltori o manifatturieri. 11 loro nutrimento. Le parti meglio coltivate della Mesopotamia e del Kurdistàn. 1 coltivatori nomadi. Gli agricoltori armeni. La quantità dell’orzo supera quella del frumento. I Kurdi dell’Anatolia orientale. II governo feudale nel Kurdistàn avanti la promulgazione della riforma. Considerazioni sugli effetti prodotti dal Tanzimàt in Kurdistàn. La scaramuccia colla tribù dei Musìk. Quali affari sieno più in voga nelle città del Kurdistàn. Le rendite dei sangiàk. Gli avalè e loro inconvenienti. Necessità di leggi speciali per i paesi di contine.

Capitolo XIX: / 280
  Il messo al quartier generale. Le istruzioni del muscìr. La caduta entro l’abbaino di un’abitazione kurda. Un felice incontro. La partenza per la provincia. Dijaddìna, e che cosa tosse in antico. Ucc-Klisià ed il pellegrinaggio. Hamùr. Visita ad Anilè-Khatùn. 11 ritratto di questa dama. La nostra conversazione. L’invito di Anilè. Karà-Klisià e Topràk-kalè. Visita a Ferùk-Kan. Gl’importuni. Mi dichiaro per Jezid. Terrori e felici effetti di una tale confessione. Fine delle operazioni di leva. Viaggio per l’Armenia. La gola di Deli-babà ed i falsi dervisc. Importanza militare di quella gola. Fatti bellicosi del 1855. La pianura del Passili ed il fiume Arasse. Hassàn-Kalè e la sua pianura. Malcontento in Erzerum. Cattivo procedere del governatore. Mia visita ad Ariff pascià e sua astuta domanda. 11 Koscia-punàr. Arrivo in Baybùt.

Capitolo XX: / 292
Baybùt, suo commercio e posizione. Le fortificazioni. Il fiume Ciurùk. Le donne armene che luggono, e le immagini de' Santi. Qual paese si comprenda sotto il nome di Lazistàn. Di quale altro paese facesse parte in antico. Mescolanza de’ suoi popoli. Mitridate re del Ponto. La Colchide ed i suoi primi abitatori secondo Erodoto. Città principali antiche. Come e quando Lesghi, Greci, Persiani, Turchi, Armeni ed Europei si stabilirono in Lazistàn.
  La leggenda del Hamsi e quella della tromba. Il commercio di transito. La sicurezza è dubbia. Scontro coi Lazi a Ciairlàr. I Khangi ed il loro fucile. Confronto dei Laz coi Kurdi sul modo d’attaccare i passeggieri. Quale altra strada prenderanno le carovane persiane. Vantaggi derivanti da questo cangiamento. Ismayl-agà ed i capi ladri imprigionati. Strano modo con cui furono liberati. I Laz parlano il turco ed il greco. Essi sono nemici dei Turchi. Un falso Sayd-agà. Costume dei Laz, e loro aspetto. Divisione delle popolazioni laze secondo le religioni. I Khrumli. Indagini da me fatte sulla loro credenza. Evasive risposte. Che cosa m’avrebbe soggiunto un Osmanli. I Khrumli adempiono a tutte le formalità esteriori dell’islamismo. Dove abitino. I Greci dei monti del Lazistàn. Strano procedere dei Khrumli in pericolo della vita. Il prete cristiano e l’imàm turco. Come i Khrumli si dichiarassero apertamente cristiani. Vessazioni del pascià di Trebisonda e reclami dei consolati europei. Le tre strade da Baybùt a Trebisonda. La mia guida ricalcitrante. Balakhòr. Un attacco armato di Laz. Vezzerni. Pericoli e cattivo stato della via. Karà-Kulàk. I khan ed i luoghi di riposo. I due terzi del viaggio a piedi. San Gennaro in procinto di estendere la sua giurisdizione da Napoli in Lazistàn. Gli Ekmèk-Macàrnasi. I carichi rovesciati. La vegetazione. Particolare disposizione delle abitazioni laze. Le arti. I Laz colla conocchia. I villaggi inaccessibili ai lupi. Incontri d’alcuni Greci e di due vezzose donzelle. Le donne lesghiane e la gelosia dei figli dei diecimila. Arrivo in Trebisonda ed imbarco per Costantinopoli.




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